Come già accennato, l’aroma di vaniglia è una delle
fragranze più usate al mondo, soprattutto nel settore di dolciumi, bevande e
prodotti da forno. Oggi, è raro trovare alimenti che contengano aromi naturali
ed estratti di vaniglia, specialmente guardando alla produzione industriale. La
causa è che questo non sarebbe di vantaggio economico per le aziende
produttrici: l’aroma naturale richiede costi considerevoli perché presenta
tempi e tecnologie lunghi e complessi (oltre che una resa differente in termini
di gusto). Di conseguenza l’estratto di vaniglia viene ottenuto in quantità
limitate, mentre l’aroma artificiale è prodotto industrialmente su larga scala.
Ecco quindi che la vanillina, estratta dai baccelli, costa
dai 1200-4000$ al kg, mentre l’aroma sintetico
viene venduto intorno ai 15 $ al kg. Non stupisce dunque come oggi sia quasi
impossibile trovare Vanillina naturale nei cibi che compriamo abitualmente al
supermercato. Inoltre, data la sempre maggiore richiesta di prodotti naturali da
parte dei consumatori, è più frequente la truffa commerciale di molte aziende
che spacciano vanillina per estratto di vaniglia ( fenomeno che ha portato i
chimici ad accuratissime indagini di laboratorio per risalire all’origine del composto
valutando il numero e le posizioni degli isotopi ).
LA STORIA
La storia della pianta della vaniglia ha inizio in Messico
col popolo Azteco che la chiamava “Tlilxochitl”, il cui significato è ”baccello
nero”. Quando i conquistatori spagnoli, capitanati da Hernán Cortés, arrivarono
in Messico agli inizi del XVI secolo, osservarono che gli Aztechi erano soliti
usare questa spezia per aromatizzare una bevanda a base di cacao e addolcita
con miele. Impressionati positivamente
dall’aroma di questi baccelli, gli spagnoli importarono questa spezia in Europa,
dove in seguito vennero avviate le prime colture grazie alla scoperta di metodi
di impollinazione artificiale.
La vanillina sintetica fu identificata per la prima volta
nel 1858 da Nicolas-Theodore Gobley, ma la prima sintesi in laboratorio risale
al 1874 ad opera di due chimici tedeschi, Ferdinand Tiemann e Wilhelm Haarmann,
che la produssero a partire dalla coniferina, una sostanza presente nella
resina dei pini. La vanillina venne ottenuta per ossidazione della coniferina
in presenza di bicromato di potassio ed acido solfidrico.
Dal 1937 Canada e Stati Uniti cominciarono a produrre
vanillina dalla lignina presente in abbondanza nei reflui liquidi delle
cartiere. Dal 1991 invece il guaiacolo, ottenuto da alcune frazioni del
petrolio, subentrerà come la principale materia prima per la vanillina sintetica.
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