sabato 6 gennaio 2018

I rischi degli aromi artificiali

Tra le sostanze additive aggiunte agli alimenti, gli aromi sono più pericolosi di quanto non si creda. Leggendo l’etichetta dei prodotti si può notare come la stragrande maggioranza di queste riporti la scritta “aromi”. Tuttavia molti non sanno che dietro a quelle cinque lettere si nasconde un mondo di circa diecimila sostanze, di cui solo tremila non sono state ritenute tossiche e quindi ufficialmente approvate dall’EFSA ( l’autorità europea per la sicurezza alimentare). Nonostante siano stati lanciati diversi programmi per istituire sistemi di sorveglianza del contenuto degli alimenti ( come ad esempio il programma FACET lanciato dal 2008 al 2012 - http://www.ucd.ie/facet/ ) oggi vi è ancora molta confusione a riguardo.




L’etichetta, che dovrebbe essere una sorta di strumento di sicurezza e garanzia,  spesso non riporta con esattezza le specifiche di un alimento e le caratteristiche delle sostanze aggiunte. Questo anche a causa della superficialità di certe norme, che consentono eccessiva libertà alle aziende produttrici. La FDA (Food and Drug Administration) infatti non richiede di rendere noti gli ingredienti degli additivi finchè le sostanze chimiche sono considerate come GRAS (Generally Regarded as Safe ). Questo di conseguenza permette alle aziende di mantenere assoluta segretezza riguardo le formule chimiche dei loro prodotti, nascondendo anche il fatto che spesso un aroma specifico può essere composto da centinaia di aromi differenti ( molecole fra cui si distingue sempre quella caratteristica, definita “target”).





Dunque l’unica informazione reperibile dalle etichette è l’origine delle sostanze: se sono naturali questo viene precisato, altrimenti compare esclusivamente la scritta “aromi” ( indicando quindi la presenza di sostanze di sintesi, artificiali o natural-identici).
Nonostante molti consumatori si rassicurano nel leggere la parola “naturale” tra gli ingredienti di un cibo (credendolo apparentemente più sano) la distinzione, in termini di sicurezza, tra aromi artificiali e naturali può dipendere da come l'aroma viene preparato.
Questo perché, in base alle condizioni della pianta, l’aroma di origine naturale può presentare sostanze tossiche, oltre che i residui dei solventi usati per estrarli e diluirli ( inoltre esistono sostanze con un’elevate tossicità, quali menta e cannella).
Dunque secondo alcuni esperti del settore, non è solo l’origine di una sostanza a conferirle determinate proprietà, ma soprattutto la sua struttura tridimensionale, che le consente di interagire col nostro organismo.
Detto ciò a determinare la tossicità di tali sostanze sono principalmente le dosi, in particolare se si parla di alimentazione nella prima infanzia ( i bambini raggiungono più facilmente le quantità che creano un rischio per la salute) .





 Eppure non tutte le fonti riportano questo parere, come i vari documentari già citati ( Super Size Me ) oppure protagonisti del settore alimentare come Carlo Petrini. Secondo il fondatore di Slow Food infatti, come afferma in “Buono, pulito egiusto” , assumere tali sostanze con continuità ci sottopone “ad un’altra forma di inquinamento i cui effetti rimangono ancora non del tutto chiariti” .

Fonti:
http://www.efsa.europa.eu/it
https://www.fda.gov/
http://www.ilfattoalimentare.it

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